L’importazione all’interno del territorio europeo è disciplinata da vari Regolamenti, validi in tutti i Paesi UE senza la necessità di essere recepiti in sede locale, ovvero sono già leggi in tutto il territorio UE, in particolare il Regolamento 765/2008/CE, indica quali sono i compiti dei funzionari doganali.
Il Regolamento vale in tutta Europa, quindi anche in Italia e risultano francamente incomprensibili le ragioni per cui venga sistematicamente “NON RISPETTATO” da molti funzionari doganali ed ancora più incomprensibile è il fatto che nessun operatore reagisca a tale situazione.
Il Regolamento 765/2008/CE afferma anche se in modo indiretto, però chiaramente comprensibile che:
- i funzionari doganali NON sono autorità di controllo del mercato, infatti dice che i doganieri si possono rivolgere alle “autorità di controllo del mercato”, quindi se fossero loro stessi potrebbero parlare allo specchio
- che il transito in dogana non può durare più di 3 giorni lavorativi, in qualsiasi caso (esclusa la pericolosità immediata del prodotto)
- che le merci ritenute non conformi dalle “autorità di controllo del mercato”, devono essere rilasciate comunque con la presente scritta sui documenti “Prodotto non conforme – immissione in libera pratica non autorizzata- Regolamento (CE) 765/2008″ (testuale).
Altre direttive specificano che l’immissione in libera pratica è la prima immissione sul mercato e non come alcuni funzionari decidono che sia, il passaggio in dogana, perchè li si paga l’IVA. Il pagamento dell’IVA anticipata è una decisione dello Stato per evitare evasioni, ma è evidente che l’importatore NON vende a sé stesso, quindi non immette in libera pratica.
Allora alcune domande sorgono spontanee:
- perchè nelle dogane italiane e solo in queste, la merce rimane ferma per molti giorni, addirittura per mesi, facendo crescere esponenzialmente i costi di magazzinaggio?
- perchè nelle dogane vengono richiesti documenti che non dovrebbero MAI accompagnare i prodotti (vedi certificati che sono richiesti solo in alcuni casi dalle direttive, ma al produttore e non con documento accompagnatorio del prodotto)?
- perchè si distrugge o si respinge la merce al mittente?
- perchè si accettano i marchi CE apposti dai produttori extra europei (operazione sempre illegale) e non si fanno passare merci prive di alcun marchio, come invece sarebbe lecito?
Basta porsi una semplice domanda: Se il soggetto che deve fare la marcatura CE è l’importatore e lui non ha ancora ricevuto la merce, come potrà mai fare la marcatura CE? Appare comunque chiaro che la cosa più logica sarebbe consegnare la merce e poi eseguire i controlli presso la sede dell’importatore.
Con l’attuale comportamento si vessano alcuni importatori con l’imposizione di “leggi non scritte”, come ci è stato riferito da uno spedizioniere e si lasciano passare miliardi di prodotti privi di alcun controllo.
Per completare questo quadro è corretto aggiungere che, se da un lato ci sono doganieri (non tutti ovviamente) che non rispettano la legge, perchè non la conoscono o per altre loro ragioni, gli importatori non sono la parte “corretta” della medaglia. Infatti questi ultimi (non tutti ovviamente, ma molti, moltissimi) una volta ricevuta la merce, non si preoccupano minimamente di rispettare le leggi sulla marcatura CE e vendono candidamente i prodotti senza eseguire alcun controllo, l’importante anche per loro è poter esibire ”i certificati”, pur sapendo che se per caso non sono falsi, sono perfettamente inutili.
Non vogliamo prendere le difese di qualcuno e non vogliamo accusare alcuno, ognuno si prenda le sue responsabilità morali, ma per essere propositivi e dare un contributo concreto, consentiamo a tutti di scaricare il Regolamento 765/2008/CE ed anche il Regolamento delle dogane, che riporta gli articoli 27, 28 e 29 del Regolamento 765, così ognuno potrà documentarsi e non fidarsi delle interpretazioni di altri.
Come si vede nella prima pagina del sito, offriamo consulenza per importazione GRATUITA, per facilitare il lavoro di tutti, importatori e doganieri.
Buonasera,
avremmo la necessità di alcuni chiarimenti relativi la marcatura CE di alcune macchine industriali da acquistare in Cina, ribrandizzare e rivendere in Europa. Le suddette macchine sono corredate dal costruttore cinese di Certificato CE.
Potremmo valutare un’attività di consulenza.
Salve,
CEC.group può supportarVi in tutto l’iter di marcatura CE di queste macchine, lavoro che è a cura dell’importatore, ovvero il soggetto che si assumerà gli obblighi di fabbricante. Se mi invia a squizzato@marchioce.net un recapito telefonico la ricontatterò per tutte le informazioni di carattere generale e successivamente potrò farle anche l’offerta sul lavoro da farsi.
Cordiali saluti,
ing. Squizzato
salve, vorrei importare dalla Russia i prodotti per extension ciglia, ho bisogno di certificazione? o di che tipo di documenti ho bisogno per poter comercializare i prodotti sul mercato italiano? grazie
Salve,
mi invii una mail a squizzato@marchioce.net, con l’elenco dei prodotti che vuole importare, così posso fornirle la risposta dettagliata.
Cordiali saluti,
ing. Squizzato