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Consulenza sulla Marcatura CE dell’acciaio

La nostra società esegue la consulenza sulla marcatura CE dell’acciaio e fornisce il supporto per capire cosa è necessario fare.

Breve illustrazione sulla Marcatura CE dell’acciaio

marcatura ce acciaio

L’acciaio presente nel mercato Europeo viene quasi sempre considerato come “materia prima”.

A seconda dei diversi settori d’impiego rientra in diverse leggi:

In ambo i casi sopra citati, l’acciaio per poter essere immesso sul mercato Europeo ha l’obbligo di marcatura CE.

Dettagli sulla marcatura CE dell’acciaio

ESEMPIO 1: L’Acciaio usato nel calcestruzzo deve essere marcato CE come prodotto da costruzione. Le procedure per questo prodotto implicano anche l’intervento di Organismi Notificati.

ESEMPIO 2: L’acciao utilizzato per la realizzazone di una barriara di sicurezza per una pressa idraulica è una componente di macchina. Esso dovrà essere marcato CE secondo i requisiti imposti dalla Direttiva macchine.

Eseguire quindi la marcatura CE di prodotti in cui l’acciaio è una componente tra le principali se non fondamentale, richiede una verifica su quale sia la direttiva più vincolante.

Possono anche esserci leggi nazionali che impongono modalità molto più restrittive come ad esempio le NTC (Norme Tecniche sulle Costruzioni).

Quando richiesto, gli Organismi Notificati devono essere interpellati per realizzare certificati sui prodotti e attestati sulle persone abilitate al controllo in fase di produzione. Questi documenti sono parte integrante della Marcatura CE, ma non la sostituiscono.

Nel nostro blog puoi trovare indicazioni per marcare CE l’acciaio e puoi affidarti alla nostra professionale consulenza.

La legge persegue civilmente e penalmente chi non Marca CE l’acciaio ed in generale i prodotti che rientrano nelle direttive con obbligo di Marcatura CE. Nella direttiva specifica ciò è espressamente ribadito.

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Hai bisogno di fare la Marcatura CE?

La nostra società aiuta a chiarire qualsiasi dubbio sull’argomento guidando i clienti passo passo nella corretta realizzazione dei documenti necessari per la Marcatura CE

Sei un produttore od un importatore? I tuoi prodotti devono essere marcati CE e non sai come fare? Chiedere informazioni e ricevere risposte e/o preventivi è gratuito.

Ti forniamo la CORRETTA consulenza sulla Marcatura CE dell’acciaio.

Siamo Consulenti per centinaia di Aziende che si affidano a noi Collaboriamo con: Guardia di Finanza, Tributaria, Carabinieri, Polizia di Stato, Autorità Doganali, Tribunali, Camere di Commercio, Unioncamere, Enti Locali.

Puoi contattarci scrivendo una mail o telefonando. Il nostro esperto è sempre online.

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11 Commenti

  1. Andrea

    Buongiorno, devo importare dei lavelli in acciaio inox dalla Cina. E’ necessaria la marcatura CE?

    Rispondi
    • Ing. Squizzato

      Salve,
      come prima cosa l’importatore da un paese extra UE risulta “fabbricante” del prodotto che intende importare ed in quanto tale è l’importatore che deve eseguire l’iter di conformità ed in questo caso la procedura di marcatura CE del prodotto. Il lavello da cucina infatti rientra nell’ambito di applicazione del Regolamento (CE)305/2011 ed è disciplinato dalla rispettiva norma armonizzata EN 13310.
      Rimango a disposizione e cordialmente saluto,
      ing. Squizzato

      Rispondi
  2. MARA

    Buonasera,
    forse ho trovato! Attestato di conformità 2.1 EN 10204 conformità con l’ordine. Nulla di complicatissimo. Grazie mille saluti Mara

    Rispondi
    • admin

      Salve, se mi avesse spiegato come ha fatto ora, tutto all’inizio ci saremmo arrivati prima, ma va bene lo stesso, così abbiamo parlato di più cose.
      Confermo che i Vostri prodotti rientrano senza senza dubbio nella 2001/95/CE e Lei non ha l’obbligo di fornire al cliente nessun certificato o copia di certificato, ma una dichiarazione di conformità alla suddetta direttiva.
      I documenti di rintracciabilità li tiene Lei in casa e non ha alcuna necessità di fare gli abbinamenti a cui accennava, sarebbe un lavoro farraginoso ed assurdo.
      Concordo sempre più con la sensazione che il problema sia sui pagamenti.
      La saluto cordialmente
      ing. Carraro

      Rispondi
  3. MARA

    Grazie mille Lei è stato velocissimo. Noi però non costruiamo nulla, non saldiamo, non assembliamo e sarebbe impossibile sapere a cosa servirà ogni singolo pezzo che realizziamo. Di per certo non è mai nulla di strutturale. Se, come nel caso pecifico, mi viene ordinato dell’acciaio inox AISI 304 BA tagliato e piegato a “u”: quello farò! L’unica conformità che posso rilasciare sarà una dichiarazione nella quale attesto che ho eseguito l’ordine come richiesto e del resto mi sembra assurdo dichiararlo visto che se ho lavorato male il il cliente restituirà tutto perchè non conforme. Per i nostri clienti siamo un “reparto” che, se interno all’azienda, sarebbe quasi sempre inoccupato mentre, nel servire una moltitudine di piccoli artigiani, riesce a lavorare a tempo pieno (a parte la crisi attuale). Uno dopo quarant’anni di lavoro sa che quella cosa va fatta in quella maniera non perchè deve rispettare una legge scritta ma perchè è l’oggetto stesso del suo lavoro che impone un determinato modo di agire, perchè vuole lavorare bene e con criterio. Mi auguro che il modo di lavorare rimanga lo stesso che uno debba dichiarare la conformità o meno del lavoro. Grazie per l’attenzione. Saluti
    Mara

    Rispondi
    • admin

      Salve, Lei sembra avere le idee molto chiare, quindi non vedo ragione per metterLe confusione, se per Lei va bene così, allora va bene anche per me.
      Io rispetto le leggi che regolano il mio lavoro, segnalo a chi me lo chiede quali sono le leggi che regolano il suo lavoro, poi mi fermo, perchè io non devo convincere nessuno a fare nulla.
      Il terrorismo psicologico lo lascio agli altri.
      Secondo Lei, Voi non dovete confermare formalmente nulla di ciò che fate, questo è quello che fate già, allora Le pongo io una domanda: perchè mi ha chiesto dei chiarimenti, quando è evidente che Lei ha già le idee chiare?
      Penso che se Lei rilegge attentamente i due commenti che ha inviato, scoprirà che il mio pare è del tutto superfluo.
      La ringrazio e La saluto cordialmente.
      ing. Carraro

      Rispondi
      • MARA

        Ha perfettamente ragione, mi rendo conto di porre le domande in maniera errata e poi mi lascio prendere dalla polemica. Nel mio primo commento volevo solo sapere se esiste una procedura da seguire per richiedere conformità e certificazioni perchè vorrei rispondere al mio cliente che avrebbe dovuto chiedermi prima la conformità per potermi subito attivare con il mio fornitore che adesso (secondo me giustamente) mi dice che la conformità avrebbe dovuto rilasciarla e allegarla al ddt di consegna. Dopo due mesi non ha intenzione di farlo e sono daccordo con lui. Entra quindi in gioco il pagamento del materiale. Io conosco la serietà del mio fornitore e lo pagherò. Mi preoccupa invece il fatto che il cliente a cui ho consegnato il materiale è per me nuovo e la storia della conformità mi sembra un pretesto per non pagare!! E’ per questo che mi piacerebbe rispondergli: dovevi fare subito la richiesta… non so se mi sono incasinata ancora. Mi scusi se le ho fatto perdere tempo saluti Mara

        Rispondi
        • admin

          Salve, nessuna scusa e nessuna perdita di tempo, se non volessi “perdere tempo” non avrei aperto il blog, non si preoccupi siamo qui per scambiarci opinioni e mi fa piacere che Lei abbia compreso il senso della mia risposta.
          Il Suo cliente ha ragione, però condivido i Suoi sospetti, purtroppo spesso la conformità formale viene presa a pretesto per non far fronte ai propri impegni, ciò nonostante rimane il fatto che ha ragione, il prodotto deve essere fornito sempre completo di istruzioni, marcatura CE e dichiarazione di conformità.
          Questo lo deve fare il Suo fornitore nei Suoi confronti e lo deve fare Lei nei confronti dei Suoi clienti, è una regola che vale per tutti, ovviamente con le dovute varianti.
          Se si esegue una lavorazione su indicazioni di un cliente, si devono rispettare, sia le disposizioni del cliente, sia le leggi che regolano tali lavorazioni e come minimo esiste la direttiva 2001/95/CE alla quale si deve fare riferimento, ma non ci vanno nè manuali nè etichette con il marchio CE.
          Se si eseguono pezzi di serramenti o serramenti interi smontati o montati si deve rispettare la direttiva sugli infissi, almeno per la Vostra parte.
          Però è chi assembla e l’infisso che ha l’obbligo di fare tutte le procedure di marcatura CE, probabilmente non le conoscono neppure ed il cliente finale ha chiesto loro questi documenti, che loro ovviamente hanno chiesto a Voi.
          Voi come costruttori di componenti non siete tenuti a fare la marcatura CE del prodotto finale, quindi al Vostro cliente potete rispondere che è lui che deve marcare i prodotti finiti, seguendo tutto l’iter di marcatura CE, e che Voi potete rilasciare la dichiarazione di conformità alla sola direttiva 2001/95/CE.
          Naturalmente se io sapessi di quali prodotti parliamo nello specifico, potrei essere più preciso, perchè le cose cambiano da prodotto a prodotto, cioè per gli infissi non valgono le stesse leggi che per le inferriate o i cancelli.
          Cordiali saluti
          ing. Carraro

          Rispondi
          • MARA

            A piccoli passi ci avviciniamo. I pezzi che realizziamo non fanno parte del serramento ma sono un completamento direi estetico (angolari di rifinitura, copridavanzali contorni muro/porta). Il serramento è montato indipendentemente dai nostri pezzi. Il cliente che mi ha chiesto questa scheda di conformità mi ha detto che i pezzi che gli ho preparato sono stati montati nelle docce di un albergo. Spiego poi un po’ meglio cosa facciamo:
            acquistiamo alluminio preverniciato, acciaio, acciaio zincato acciaio inox nella forma di lastre tipo 4000x1500x1,2. Le lastre vengono poi tagliate e piegate eseguendo i disegni dei clienti. Per cui, con una stessa lastra potrei accontentare 4 clienti diversi, e avere degli scarti che utilizzerò magari fra sei mesi. Le nostre commesse variano da 1 a “n” pezzi. I clienti conoscono le caratteristiche del materiale e di conseguenza ordinano ciò che serve: acciaio 304 piuttosto che il 316 io posso quindi confermare che ciò che gli ho fornito è il materiale richiesto… Può bastare quindi una mia dichiarazione? Se invece dovessi allegare un certificato di produzione del materiale (richiedendolo per ogni singolo acquisto al mio fornitore che non è un produttore ma un grossista)dovrei abbinare ogni singolo pezzo alla partita acquistata e sarebbe veramente impossibile. Ringrazio ancora una volta e saluto

  4. Mara

    Buongiorno,
    ci occupiamo di lavorare lamiere metalliche quindi taglio e piega di alluminio preverniciato, acciaio o acciaio inox. Produciamo pezzi a misura principalmente per serramentisti, fabbri e aziende di pubblicità. Generalmente non sappiamo dove andranno montati i pezzi. Ieri un cliente per il quale abbiamo prodotto dei pezzi in acciaio inox a dicembre, ci ha chiesto “scheda conformità prodotto” senza tra l’altro specificare conformità a quale normativa. Se al momento dell’ordine non mi ha fatto richieste particolari come faccio ora? Le richieste di conformità non andrebbero fatte almeno all’ordine? Spero si capisca il mio problema e ringraziando per l’attenzione saluto.
    Mara

    Rispondi
    • admin

      Salve, Lei fa un ragionamento corretto e come tutte le donne in ambito lavorativo dimostra molta più razionalità di tanti colleghi uomini, scusi la considerazione, ma la ritenevo doverosa.
      Vista la questione dall’altro lato, potrei dire però che chi esegue un lavoro lo fa e lo deve fare SEMPRE in conformità a qualche direttiva. NON esiste prodotto senza direttiva da rispettare e verso la quale dichiarare la conformità, quindi la Vostra ditta dovrebbe chiedere sempre, quali direttive deve rispettare il prodotto che viene richiesto dal cliente.
      In questo caso si tratta di prodotti da costruzione, quindi la questione è maggiormente complicata dal fatto che questi prodotti ricadono sotto il Regolamento 305/2011/CE ed all’interno di direttive armonizzate, quando esistono (certamente per gli infissi), ma è anche vero che è il produttore degli infissi che deve occuparsi e preoccuparsi della marcatura CE dei suoi prodotti, chiedendo ai fornitori le varie dichiarazioni.
      Non conoscendo nello specifico il prodotto a cui Lei si riferisce non posso essere più preciso nella risposta, ma tenga presente che per qualsiasi lavoro svolto Voi dovreste rilasciare una dichiarazione di conformità ed a cosa lo dovete sapere Voi dato che la costruite. Se uno fa una cosa qualsiasi deve sapere perchè la fa in quel preciso modo, se è corretto farla così e quali leggi deve rispettare, non è d’accordo su questo?
      La ringrazio per la partecipazione e La saluto cordialmente
      ing. Carraro

      Rispondi

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