La marcatura CE delle mascherine è obbligatoria? Cerchiamo di fornire il nostro contributo alla chiarezza in tema delle mascherine protettive di cui si sente parlare quotidianamente, classificandole, spiegandovi le loro peculiarità e definendo se devono essere marcate CE oppure no.

Nota: questo articolo è stato scritto prima degli ultimi decreti del Presidente del consiglio che finalmente ricalcano i nostri consigli, già comunicati 3 settimane prima.

Marcatura ce mascherine
Marcatura ce mascherine

Le informazioni di questi giorni

Recentemente siamo stati travolti da notizie riguardanti il coronavirus e la sua diffusione, alcune ripetute molte volte, altre invece passate una volta e mai più.

Un giorno ci dicono che si tratta di poco più di un’ influenza, pochi morti e quasi tutti anziani e malati. Il giorno dopo ci dicono che un medico di quarant’anni a Treviso è in gravi condizioni e sei ragazzini si sono ammalati, ma stanno già guarendo. Il caso 1, il trentottenne  di Codogno, è scomparso dalle cronache.

È evidente la regia, neppure tanto occulta che tenta di correggere l’informazione giorno dopo giorno, tant’è che l’età dei morti non è più tra le informazioni. Forse sarebbe opportuno informare correttamente e fare appello alla calma ed all’isolamento volontario, cosa di cui non si sente parlare.

Si parla continuamente invece di mascherine, diventate un prodotto raro da mercato nero. Ne esistono vari modelli ma non c’è NESSUNO che spieghi le diverse tipologie ed a cosa servono. Evidentemente si ritiene che il ”popolo” non sia in grado di capire, oppure non si sa proprio cosa dire.

Marcatura CE mascherine protettive e la loro classificazione

Le mascherine si dividono in tre famiglie principali ed in altre sottofamiglie, vediamo di seguito uno schema:

1- Le mascherine protettive completamente bianche

Le mascherine completamente bianche non dovrebbero essere neppure marcate CE, sono prodotti generici. Esse servono a respirare aria meno fredda, quindi proteggono da colpi di freddo ed al massimo da polveri grossolane. Non sono DPI ma certamente sono un placebo (supporto psicologico), quindi sempre utili. Tutto ciò che evita la psicosi collettiva ed il panico, che sono un pericolo più grande del virus, è utile.

2- Le mascherine dispositivo medico (D.M.) e la marcatura CE

Le mascherine utilizzate in ambito medico sono una famiglia unica di prodotto e servono per proteggere l’ammalato ed il personale medico dal reciproco contagio, dato che sono a stretto contatto e si possono trasmette piccole parti di saliva o altri liquidi corporali. Queste mascherine protettive devono essere marcate CE e la loro funzione è quella di barriera meccanica. Nel caso del coronavirus rappresentano una piccola protezione ed un buon placebo (supporto psicologico). Non hanno particolari caratteristiche di chiusura o ermeticità. Devono rispettare la norma UNI EN 14683:2019, che ne indica le prestazioni. Nessuno pensi di entrare in un focolaio di coronavirus ed essere protetto con questa mascherina.

mascherine protettive DM marcate CE

3- Le mascherine DPI e la marcatura CE

Questi tipi di mascherine protettive vanno marcato CE, come tutti i DPI destinati a proteggere il personale operativo, sanitario o quello in qualsiasi altro ambiente di lavoro.

Offrono protezione alle vie respiratorie dall’entrata di particelle più o meno grandi, di sostanze nocive o che possono essere veicolo di malattie. Devono essere obbligatoriamente presenti in tutti gli ambienti di lavoro dove ci sia pericolo di respirare sostanze moderatamente pericolose (non si comprende perché gli ospedali ne fossero sprovvisti).

Le mascherine DPI devono rispettare il Regolamento (UE) 2016/425 sui dispositivi di protezione individuale e le norme UNI EN 149:2009, UNI EN 13274-7:2019 e tutte quelle ad esse collegate. In quanto DPI rientrano nella categoria II o III in base al grado di protezione offerto.

Le mascherine DPI non rientrano mai nella categoria I, come indicano invece alcune pubblicazioni ufficiali “distratte”.

Tutti i DPI di categoria superiore alla prima, quindi tutte le mascherine protettive DPI oltre al marchio CE devono riportare un numero di 4 cifre. Esso indica l’organismo che ha eseguito i test ed il simbolo che indica il grado di protezione. I gradi di protezione sono 3:

  • FFP1,
  • FFP2,
  • FFP3

Essi indicano quanto queste mascherine proteggono dalla penetrazione di “corpi” estranei. I test su questi DPI misurano vari parametri come:

  • l’ermeticità,
  • la depressione che si crea all’interno, che condiziona la facilità respiratoria,
  • le dimensioni delle particelle che vengono fermate da tali protezioni
  • ed altri parametri necessari.

Queste mascherine forniscono certamente una protezione maggiore rispetto a quelle classificate come dispositivo medico. Per essere efficaci però necessitano di essere accompagnate da altri DPI, come tuta, guanti, occhiali ed essere con questi altri DPI, completamente sigillate.

Si comprende che non possono essere utilizzate dai comuni cittadini in giro per le città, a meno di non entrare in una logica di guerra batteriologica, cosa da cui siamo fortunatamente ben lontani, nonostante il temine “guerra” si senta spesso in questi giorni, pronunciato dagli stessi soggetti che hanno trasformato le forti piogge in “bombe d’acqua” che non esistono, mentre esistono territori devastati dall’uomo e particolarmente esposti alle forti piogge.

mascherine protettive DPI marcate CE

3.1- Maschere antigas e marcatura CE

Un livello superiore di protezione viene fornito dalle maschere antigas, tipo quelle militari o comunque adatte a filtrare l’aria dai gas in essa presenti in quantità pericolosa o letale, ma limitata, tale quindi da consentire la separazione tra l’aria e le altre sostanze in essa presenti. Adatte per ambienti di lavoro molto inquinati, non certamente di tipo comune, esse funzionano se aderiscono perfettamente al volto. Sono abbinate agli occhiali che spesso sono parte integrante della maschera che in questo caso prende il nome di “facciale”. I suoi filtri devono essere sigillati per essere efficaci e sostituiti con la frequenza indicata dal fabbricante. Ovviamente la marcatura CE di queste mascherine protettive e le categorie superiori ad esse è obbligatoria.

maschera protettiva antigas machio ce

3.2- Maschere respiratorie e marcatura CE

Oltre a tutte quelle sopra descritte ci sono le maschere respiratorie vere e proprie, che sono ad uso specialistico e professionale. Sono alimentate da tubi o da bombole, servono per andare in immersione subacquea o all’interno di ambienti inquinati da fumi o gas tossici. Questi DPI sono adatti ad ambienti in cui l’aria non c’è o se c’è è in misura ridotta rispetto alle sostanze pericolose. Ad esempio nelle cisterne in cui si generano gas tossici a causa della fermentazione di materiali in esse contenuti. Sono utilizzate da operatori altamente specializzati, perché un loro uso scriteriato può rappresentare un pericolo per chi le indossa.

maschera respiratoria marchio CE

Comprendo che tutto quanto sopra possa sembrare tecnico e non discorsivo, ma per comprendere le cose è necessario conoscerle. Se chi dovrebbe aiutarci a capire queste cose non le conosce o preferisce confezionare delle torte informative, anziché fare informazione, non ci resta che cercare da soli le informazioni utili.

Alcuni consigli

Mi permetto, da comune cittadino, di fornire alcuni consigli che ritengo utili:

  • lavatevi spessissimo le mani, SEMPRE prima di mangiare, al ristorante vedo pochissime salviette utilizzate nei bagni, significa che molti mangiano con le mani sporche;
  • se potete rimanete a casa;
  • se non potete o volete comunque uscire, non date la mano a nessuno, rimanete a distanza di sicurezza (2 metri);
  • evitate quegli inutili ed ipocriti baci guancia a guancia che sembrano essere il simbolo di una società che si guarda, si struscia, ma che realmente non si conosce. Speriamo che con il virus spariscano anche questi baci, un abbraccio sentito, vale molto di più e per questo si destina alle persone che lo meritano.

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