Marcare CE un cancello prevede l’intervento di un organismo notificato il quale deve eseguire le “prove di tipo”. Quest’ultimo quindi rilascia un certificato che deve essere allegato alla marcatura CE che invece deve redigere il produttore, importatore o mandatario che mette in libera circolazione il prodotto nella comunità europea.
Nel caso si parlasse di costruzioni singole costruite da carpentieri artigiani tale “prova di tipo” non è necessaria. Tutto ciò viene espressamente previsto dalla direttiva sui materiali da costruzione.
Questo non significa che sono esenti dalle procedure di marcatura CE che invece sono obbligatorie. E’ molto importante non confondere la Marcatura CE dalle Certificazioni CE. (approfondisci nella pagina precedentemente creata).
La marcatura CE è un autocertificazione importantissima ma nessuno da solo sa farla correttamente. Società come la nostra forniscono l’iter necessario da attuare in modo tale che poi ogni artigiano sarà in grado di apporre il marchio CE, con cognizione di causa e senza la necessità di sottoporsi a prove non necessarie.
Ricordiamo peraltro che ricorrere a sistemi semplicistici, quali produrre dei documenti apparentemente corretti, ma privi di contenuto, cosa che succede spesso, è contrario alla legge, come non applicare il marchio CE. I soggetti “fuori legge” sono perseguibili civilmente e penalmente.
Per qualsiasi domanda, informazione o preventivo non esitare a contattarci.
Gentile Ingegniere, buoingiorno, sono un privato che ha contattato un fabbro per la realizzazione di un cancello in ferro battuto, per l’accesso carraio, dopo esserci accordati sul modello e sulla cifra, scopro che non puo fornire la targhetta “ce” ma puo solo certificare, a suo dire, che il materiale è marcato “ce”, ora da inesperto, devo capire se questo fabbro puo realizzare il cancello con tutti icrismi di legge o non può, o cosa deve fare per realizzarlo, in quanto la sua opera per me sta bene.
mi può cortesemente ragguagliare su cosa devo chiedere per essere in regola con le norme?
Salve,
un cancello manuale rientra nell’ambito di applicazione del Regolamento (CE) 305/2011 e della rispettive norma armonizzata (EN 13241:2003+A2:2016 e/o EN 16034:2014). Il fabbricante di un cancello ha l’obbligo di eseguire pertanto la marcatura CE del prodotto e di rilasciare una dichiarazione di prestazione, oltre che applicare il marchio CE sul prodotto con tutti gli altri riferimenti.
L’artigiano od il piccolo produttore di un prodotto di questo tipo ha delle semplificazioni sull’iter di conformità ma non è escluso dall’ambito di applicazione della legge, in quanto deve dichiarare che il prodotto è NON pericoloso.
Cordiali saluti,
ing. Squizzato
Salve ,non metto in dubbio che ci voglia la sicurezza,ma da buoni italiani riusciremo (visto in giro i prezzi) a far ricadere tutto sul cliente finale o far venir fuori i classici falsi d’autore,se fanno una normativa CE,la facciano a costi accessibili,INVECE NO,chi 300 euro per questo e per quello,alla fine al cliente cosa devo dire?sono 1500 euro per il cancello e 900 euro per la targhetta e per farmi dire che il cancello sta su?????a proposito di bambini schiacciati da cancelli………..un caso su 1000000 di cancelli…..diciamo piu che altro che e’ la solita speculazione ALL’ITALIANA.con questo non intendo dire sia giusto un controllo sul cancello,ma ho sentito piu volte che son venuti giu condomini seguiti da architetti che cancelli ….buona giornata
Salve, come dice Lei da buoni italiani non riusciamo a fare una sola cosa seriamente e soprattutto abbiamo l’abitudine di parlare di cose che non conosciamo.
Ad esempio Lei certamente non ha letto alcuna direttiva sulla marcatura CE e dice delle cose giuste mescolate a delle cose sbagliate, così chi legge il Suo intervento ritiene che sia tutto sbagliato, oppure che abbia ragione perchè protesta.
Protestare si può sempre e lo si può fare in molti modi, ma sarebbe meglio farlo conoscendo le cose di cui si parla, invece l’ignoranza non aiuta nessuno, anzi no, aiuta proprio quelle persone che ci speculano e chiedono 300 di qua, 500 di là, e chi non sa paga.
Se Lei avesse letto una sola direttiva sulla marcatura CE, saprebbe che è il costruttore che deve fare la marcatura dei suoi prodotti e se non vuole spendere soldi, la può fare da solo, basta un pò di impegno per capire cosa fare.
Siccome siamo oltre che profondamente ignoranti anche abbastanza pigri, preferiamo che siano altri che studino le leggi e poi ce le spieghino o ci aiutino, perchè noi poverini, facciamo troppa fatica a leggere. Eh già, leggere, è più facile spostare 2 quintali di peso, che leggere due pagine di una direttiva.
Quindi siccome noi non leggiamo le direttive e non sappiamo ciò che ci sta scritto, siamo “costretti” poveri noi, a chiedere la consulenza dei cosiddetti esperti e fra questi ce ne sono molti di “furbi all’italiana” e quindi prendiamo delle fregature, di cui poi ci lamentiamo, giustamente secondo noi.
Io credo che se è giusto condannare Vanna Marchi, quelli che hanno acquistato i tralci di vite per risolvere i problemi di lavoro o di cuore, non siano giustificabili, così come non giustifico quelli che spendono ripetutamente i soldi, per pagare fotocopie di certificazioni o di dichiarazioni rilasciate da questo o quell’ente, senza neppure leggere ciò che ci sta scritto. Basterebbe infatti leggere quei certificati per capire che non sono ciò che chiede la legge e che non servono a nulla.
La marcatura CE è un obbligo del costruttore, che dichiara che il prodotto è sicuro e se il costruttore si prendesse la briga di cercare di capire cosa chiede la legge, scoprirebbe che ciò che gli viene chiesto è esattamente ciò che lui già fa, solo che lo deve dimostrare e lo deve mettere per iscritto.
Purtroppo leggere e mettere per iscritto sono due fatiche immani ed ecco pronti sulla porta i furbi di prima, che dietro modico compenso, producono carte inutili e prendono in giro il costruttore, il quale però poi ritiene giusto lamentarsi, poverino.
Confondere l’obbligo delle legge con l’offerta di consulenza è un modo come un altro per affermare falsità, ma quando dobbiamo lamentarci non ci preoccupiamo di dire falsità, basta guardare la televisione, che è piena di indigenti con in mano il cellulare, o di persone che da molti anni non arrivano alla quarta settimana del mese, evidentemente faranno una settimana di digiuno al mese. Modi di dire certo, ma che mostrano la nostra propensione alla drammatizzazione piuttosto che alla verità. Se ci lamentiamo c’è sempre qualcuno pronto a solidarizzare ed a batterci una mano sulla spalla, tanto in fondo non gli costa nulla, trovare qualcuno che ci dice la verità, anche se spiacevole è un pò più difficile, ma in questo caso Le è capitato.
Nel merito del bambino ogni 1.000.000 credo non sia neppure il caso di entrare, forse Lei non ha figli, o se li ha ritiene che se quell’uno fosse il suo non sarebbe un problema, dato che se ne salvano tantissimi altri, con questa frase lei dimostra perchè l’Italia è così arretrata nel campo della sicurezza e non solo, se ci sono individui come Lei pronti a scambiare la vita di un bambino su un milione, con la fatica di rispettare la legge, significa che la strada verso la civiltà è ancora molto lunga.
Le consiglio di leggersi almeno una direttiva sulla marcatura CE e poi di fare un altro commento, magari per chiedere chiarimenti, invece che per scrivere cose inesatte.
Saluti a tutti
ing. Carraro
I costruttori di opere e manufatti civili ed industriali devono attenersi alla normativa vigente a livello comunitario a tutela
della pubblica incolumità nel settore delle costruzioni per la progettazione, esecuzione e collaudo di opere saldate.
Tutti coloro che realizzano strutture metalliche, oltre ad essere soggetti ai requisiti previsti per i centri di
trasformazione nell’ambito della carpenteria metallica (§11.3.4.10 del DM 14.01.2008), devono implementare la Marcatura CE delle opere strutturali realizzate mediante strutture in acciaio secondo UNI EN 1090-1 dei prodotti realizzati, a partire dal 1 luglio 2014.
MA questo, cortesemente, cosa significa per un carpentiere autonomo ?
Grazie
Salve, La ringrazio perchè Lei porta un esempio scritto di “mala informazione” di cui penso di conoscere la provenienza e di cui ho parlato molte altre volte.
Da quello che Lei riporta sembra che l’obbligo di garantire la sicurezza di questi manufatti scatti dal prossimo luglio. Questo è un giochetto che in Italia fanno in genere le associazioni di categoria (non dico che sia questo il caso) confondendo norme con leggi (direttive) e contribuendo all’arretratezza dei loro associati in materia di rispetto delle leggi, poi ci chiediamo perchè il Europa non si fidino di noi.
I nostri imprenditori a tutti i livelli, eseguono i prodotti migliori del mondo, di questo non ho alcun dubbio, ma se si chiede loro:- perchè hai costruito così?, perchè hai scelto questa soluzione?- nessuno risponderà:- perchè ho rispettato le leggi che riguardano questi prodotti.
L’entrata in vigore di questa norma avviene dopo un anno dalla definitiva abrogazione della legge 89/106/CE che appunto dall’89 in Europa disciplinava i prodotti da costruzione, sostituita dal Regolamento 305/2011/CE, se poi parliamo di cancelli motorizzati entriamo in direttiva macchine.
Ora la questione è semplice, ovvero si vuole essere in regola e garantire formalmente al sicurezza dei prodotti che si vendono o si vuole trovare qualche scappatoia per non applicare un insignificante marchietto (mi riferisco alla grafica) sul prodotto?, perchè la differenza tra lavorare in regola o seguire indicazioni come quelle che ha riportato Lei è esattamente questa, stampare un marchietto, tutto il resto è fantasia ed imbroglio.
I carpentieri, come tutti i produttori corretti e rispettosi della legge, già da molto tempo hanno degli obblighi nei confronti della legge e prima di tutto dei loro clienti (mai sentito parlare di cancelli caduti e che hanno schiacciato dei bambini?) se li vogliono rispettare devono informarsi (o essere informati dalle loro associazioni) e mettersi in regola, se invece cercano di spostare in avanti questi obblighi si rimane in Italia, fanalino di coda dell’UE.
Gli obblighi del produttore sono scritti nella direttiva 2001/95/CE, nella vecchia direttiva 89/106/CE, nel nuovo Regolamento 305/2011/CE, nella direttiva macchine, ed in decine e decine di norme, se le associazioni di categoria invece di impegnarsi a far spostare i termini “obbligatori” di applicazione delle leggi facessero una seria formazione e sensibilizzazione dei loro iscritti, farebbero il bene dei consumatori, dei loro iscritti ed il loro dovere.
Cordiali saluti.
ing. Carraro