Gli indumenti di protezione hanno gli stessi obblighi?

Quali sono i più semplici?

Quelli che forniscono una protezione blanda, come ad esempio un camice per salumiere, un impermeabile o un paio di stivali che vengono utilizzati in ambito lavorativo, dove l’obbligo di indossarli è assoluto.

La differenza sta nel fatto che nei luoghi di lavoro la legge impone l’uso dei DPI, mentre al di fuori è una scelta volontaria. Così com’è volontaria la scelta dei fabbricanti di:

• definirli DPI e assumersi l’obbligo della marcatura CE
• oppure non definirli tali e venderli come prodotti generici.

Nel momento in cui il fabbricante dichiara che proteggono da qualcosa, diventano DPI.

Quali sono le altre categorie?

La seconda e la terza comprendono DPI con livello di protezione sempre più alto e si passa dalle scarpe antinfortunistiche ed a caschi che sono di seconda categoria, alle mute subacquee o alle tute ignifughe che sono di terza categoria.

La marcatura CE degli indumenti di protezione è sempre obbligatoria?

La risposta è sì, indipendentemente dalla categoria, tutti gli indumenti protettivi hanno obbligo di marcatura CE.

Quali sono gli obblighi dei fabbricanti di DPI?

L’obbligo assoluto è quello di costituire il fascicolo tecnico, obbligo che vale sempre è comunque. Per le categorie seconda e terza deve anche far intervenire un soggetto terzo che certifichi che le prestazioni minime sono uguali o superiori a quelle indicate dalle norme.

Come scegliere il giusto DPI?

In base al pericolo da cui proteggersi e controllando che per le categorie superiori alla prima dopo il marchio CE sia stampato il numero di quattro cifre che identifica l’organismo notificato che è intervenuto.