Il tornio appartiene ad una specifica tipologia di macchine?

Certamente, infatti rientra nelle macchine utensili, ovvero quelle macchine che eseguono specifiche lavorazioni utilizzando degli utensili intercambiabili, che NON rientrano nella direttiva macchine, proprio perché sono parti operatrici intercambiabili e passive che sono applicate di volta in volta sulla torretta porta utensili o sulla contropunta.

Esiste una particolarità che contraddistingue il tornio?

La particolarità è intrinseca nel nome ovvero sfrutta la rotazione del pezzo da tornire, mentre l’utensile che lo lavora trasla verso il pezzo per potere eseguire le varie lavorazioni possibili.

Esistono anche torni, nel settore della falegnameria, ad utensile libero, ovvero l’utensile viene tenuto in mano dall’operatore che lo sposta per eseguire la lavorazione desiderata. È un tipo di tornio estremamente pericoloso in quanto non prevede alcuna protezione per l’operatore ed è ancora in uso presso alcuni artigiani, ma soprattutto al di fuori del territorio UE.

Il tornio può avere varie versioni?

Certamente esiste il tornio i cui movimenti sono manuali o con poche possibilità di impostare dei movimenti degli utensili, ci sono i semi automatici e gli automatici, per i quali si possono impostare i movimenti in modo che possano eseguire molti pezzi in serie con l’intervento minimo o nullo dell’operatore se non in fase di impostazione del lavoro. Ad esempio, esistono dei torni che lavorano delle barre di acciaio che vengono caricate in sequenza mediante un caricatore e possono lavorare ininterrottamente per ore. Il limite temporale è rappresentato dall’usura o dalla rottura dell’utensile.

Cosa prevede la legge per i torni immessi sul mercato UE?

Le leggi comunitarie prevedono che queste macchine utensili, come tutte le macchine siano sottoposte alla procedura di marcatura CE e conseguentemente è necessario che il fabbricante, che può anche essere l’importatore, se il produttore è al di fuori della comunità europea, costituisca il FASCICOLO TECNICO.