La sicurezza dei servizi e la loro conformità è un obbligo previsto dalla legge, alla pari di quella sui prodotti.
Breve introduzione
La nostra società si occupa da molti anni di sicurezza dei prodotti.
Tutte le leggi sulla marcatura CE di specifiche categorie di prodotti e quella sulla sicurezza generale dei prodotti, parlano appunto di “prodotti” ivi compresi i software, ma sempre e solo “prodotti”.
E i servizi?
Non è forse vero che anche i servizi possono creare situazioni di pericolo per il committente?
Un servizio fatto male non può provocare danni, a volte drammatici?
La mente corre immediatamente al servizio che ha gestito la funivia del Mottarone, oppure al servizio di manutenzione dei nostri ponti.
Ci sono anche servizi molto più a portata di noi tutti, che ci vengono forniti o erogati quotidianamente la cui sicurezza può incidere pesantemente sulla nostra.
Il CODICE DEL CONSUMO e le leggi europee
In posizione di avanguardia rispetto all’Europa, l’Italia anche sulla base della direttiva 2001/95/CE “sicurezza generale dei prodotti” ha ormai da molti anni approvato il “codice del consumo” che parla esplicitamente dei servizi e non solo dei prodotti. Link alla fonte ufficiale.
Inoltre, a livello europeo i servizi sono esclusi dalle direttive sui prodotti, non perché trascurati, ma perché sono oggetto di specifiche direttive.
Quindi, com’è logico che sia, anche i servizi rientrano nell’ambito dell’obbligo di sicurezza che chi li eroga deve garantire ai clienti, utenti, usufruitori in genere.
CI sono aziende che offrono ad esempio servizi di manutenzione, che può essere ordinaria e straordinaria.
Le direttive sulla marcatura CE escludono i servizi, ma ricomprendono invece i prodotti, gli strumenti e le attrezzature utilizzati per l’attività di manutenzione. Ovviamente strumenti ed attrezzature sono sottoposte all’obbligo di marcatura CE o alla conformità secondo la direttiva 2001/95/CE (LINK).
La marcatura CE del “saper fare”
Oltre alle componenti, alle attrezzature ed agli strumenti utilizzati nella manutenzione c’è quella parte di “saper fare” che è fondamentale in ogni attività e che la marcatura CE prende sempre in considerazione.
La marcatura CE infatti, non è la somma di tanti prodotti, magari già marcati CE, altrimenti sarebbe inutile. La marcatura CE comprende anche e soprattutto il “saper fare” (know how per i più esperti).
Senza il saper fare, chiunque potrebbe espletare il lavoro di qualsiasi altra persona, invece proprio quel “saper fare” differenzia i vari livelli di professionalità.
Quel “saper fare” rende efficace una manutenzione oppure la può rendere estremamente pericolosa se non letale.
Proviamo a riportare alla memoria le cronache di molti incidenti, gravi e gravissimi e scopriremo che la parola “manutenzione”, accompagnata dagli aggettivi “scarsa, inadeguata, mancante, improvvisata” è quasi sempre presente.
Vale per il ponte Morandi, ma provate a dare un’occhiata ai viadotti quando ci passate sopra, magari quelli dalle parti di Sulmona, ma vale anche per la funivia del Mottarone, o per un campanile crollato qui, un capannone collassato lì, qualche morto dentro a cisterne in fase di pulizia.
Laddove manca la corretta applicazione del “saper fare” dovuta ai più disparati motivi avvengono le tragedie che a volte colpiscono chi ha fatto la manutenzione in modo errato, molto più spesso, delle persone totalmente estranee, vittime del tutto inconsapevoli.
Quindi, anche i servizi devono essere soggetti a:
- progettazione
- adeguata formazione
- precisi disciplinari, quindi procedure di gestione
- documentazione di come devono essere erogati e successiva documentazione di come sono stati effettivamente forniti.
Tutto ciò può sembrare fantascienza in un Paese la cui cultura della manutenzione è basata sul: quando si rompe si cambia. Peccato che a volte quando si rompe è fuori tempo massimo.
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